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Channel: Scienza – Critica Scientifica – di Enzo Pennetta
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La sardinizzazione della scienza

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“Lei non ha l’autorità per chiedermi queste risposte”, queste parole segnano la nascita di fatto dell’autoritarismo nella scienza.

Martedì 16 dicembre 2019 su Byoblu andava in onda un dibattito sulla questione del riscaldamento globale antropogenico (AGW) al quale partecipavo insieme la professore e saggista; Franco Battaglia, docente di chimica e fisica all’Università di Modena; Marco Rosa-Clot, già cattedratico di Fisica all’Università di Firenze ed ex direttore scientifico del CRS4, il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori di Cagliari; Uberto Crescenti, Professore Emerito di Geologia Applicata dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara e ultimo, ma non ultimo, il Prof. Ugo Bardi, membro del Club di Roma e docente di chimica e fisica all’Università di Firenze.

Nel corso del dibattito ciascuno dei convenuti ha avuto modo di esporre liberamente e senza condizionamenti da parte dei conduttori, le proprie argomentazioni, cosa di fatto impossibile sui canali nazionali pubblici e privati. Oltre a questi importanti, e altrimenti introvabili contenuti, la puntata del talk di Byoblu si è rivelata preziosa per il contributo ferito allo studio delle tecniche di ostracizzazione del dissenso in campo scientifico, tecniche che, come si può osservare nel video, sono state messe in atto unicamente dal partecipante che sosteneva le tesi dell’IPCC sull’origine umana del riscaldamento climatico.

Ad una domanda del Prof. Franco Battaglia rivolta al Prof. Ugo Bardi, quest’ultimo rispondeva con un inatteso “Lei non ha l’autorità per chiedermi queste risposte”.

Questa affermazione contrasta con la situazione stessa del dibattito dove i presenti oltre ad esporre le loro argomentazioni possono ovviamente chiedere agli altri convenuti di chiarire le loro posizioni sugli argomenti interessati, non esiste di fatto alcuna necessità di avere una “autorità” per porre delle domande, un dibattito non è infatti un’interrogazione del tipo docente – discente, ma un confronto di pensieri che non prevede né autorità né gerarchie, domandare è sempre lecito e rispondere è cortesia, come recita un diffuso modo di dire.

Le parole “lei non ha l’autorità di chiedermi queste risposte” segnano di fatto la nascita dell’autoritarismo scientifico, un modo di porsi che nega all’interlocutore il diritto di porre domande, un atteggiamento che si può facilmente riscontrare anche nel movimento delle “sardine” quando affermano che i populisti non hanno il diritto di essere ascoltati.

Si tratta di un pensiero in cui emerge la chiusura degli autodefintisi “accoglienti”, la dittatura degli autodefinitisi “democratici”, l’irrazionalità degli autodefinitisi “ragionevoli” e la violenza degli autodefinitisi “non violenti”.

Il dibattito scientifico su temi sensibili è morto, dispiace dirlo ma in fondo è da anni che questo è successo, dispiace ma per me e per chi ha seguito queste pagine negli anni non è una sorpresa, la storia stessa di Critica Scientifica ne è testimonianza dal 2011.
Ma questo non vuol dire che le cose non siano migliorate, è proprio nell’arroganza scientista il suo punto debole, basta leggere i commenti degli spettatori sotto il video di Byoblu, la sardinizzazione della scienza secondo il principio del “hai il diritto di parlare ma non quello di essere ascoltato”, così come quella della politica, non gioveranno a che le attua e arriverà il tempo in cui tutti questi meccanismi saranno chiari.


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