La scienza è usata per condizionare le scelte della politica, ma questa non è una deviazione degli ultimi tempi, la scienza è nata come strumento di potere.
Il 20 novembre, nell’ambito del Caffè Letterario Horafelix a Roma, Byoblu ha ripreso l’incontro “Scientocrazia: la scienza come vincolo esterno”, introdotto da Maria Micaela Bartolucci, in cui sono intervenuti in qualità di relatori: – Enzo Pennetta – La scienza come dogma: un percorso storico; – Paolo Gibilisco – Unire dietro la scienza: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare tramite l’ossicitina; – Pier Paolo Dal Monte – Biopolitica o zootecnia? La dottrina della doppia verità.
I vincoli esterni sono condizionamenti che determinano le leggi degli Stati, impongono obiettivi prefissati sostituendosi al potere legislativo o, nella migliore delle ipotesi, ostacolandone l’attività rallentando l’azione dei Parlamenti con un’agenda eterodiretta. Si tratta di vincoli che, come una ragnatela, restano invisibili a chi ne viene catturato, ma come per una ragnatela i fili che la tessono possono diventare visibili se opportunamente illuminati.
I vincoli economici per molti sono oggi sufficientemente scoperti e illuminati, esistono però altri vincoli la cui esistenza resta largamente, se non interamente, da illuminare. Si tratta dei vincoli posti in nome della “Scienza”, un termine che mostra sempre più la sua natura di strumento di potere.